I nostri Under 17 incontrano il Genoa capoclassifica nel momento più buio della stagione. La squadra rossoblu non è superiore tecnicamente, probabilmente addirittura inferiore, ma gioca da squadra. Corti, compatti, pressing forsennato e si trovano massimo con due tocchi: la differenza è tutta qui tra i genovesi e i nostri beniamini. La compagine bianconera è bloccata, statica e fa un giro palla lento e inutile. Solo Petrelli attacca l’area, nessun altro si propone, nonostante in teoria ci siano due esterni (Lombardi e Campos) e due interni (Caligara e Nicolussi) offensivi. La flemma della squadra non cambia col primo gol, dopo il secondo qualcosa cambia e cioè che molti diventano nervosi e maggiormente (anche se difficile da credere) inconcludenti.
La sensazione da spettatore è che questa non sia una squadra affiatata, che i giocatori in campo non riescano (più) a trovarsi e che non si intendano tra loro. Dato che belle individualità ce ne sono, il rischio grosso è che qualcuno che già ha smembrato la classe ’99 per questioni molto simili, possa fare lo stesso con questa leva. Il rischio di trovarsi con moltissimi giocatori nuovi e che non si conoscono tra loro per la Primavera 2017/18 è “Grosso” e io, francamente, non lo vorrei correre. Lasciamo fare le squadre “Frankenstein” ai cugini, il direttore dei quali, Massimo Bava, massimo profeta del rastrellamento di diciottenni, era volteggiante ieri a Vinovo.
Francamente, già da un paio di mesi la squadra sembrava slegata e mentalmente in crisi, ma mai vista male quanto ieri. Ragazzi, coraggio, fatevi valere! Reagite e cercate di compattarvi tra voi, perlomeno. Veniamo ora alle pagelle su Juventus-Genoa 0-2 (QUI la cronaca).
TITOLARI
SARO 5 – Fa fatica a dominare anche l’area piccola, un po’ più convincente sui tiri e nelle uscite.
MENEGHINI 6 – Nel primo tempo, sulle fasce non c’è molto da difendere, il Genoa effettua soprattutto lanci lunghi e centrali. Si propone con criterio e, nel secondo tempo, esce senza averne demerito.
PESSOT 6 – Positivo, riesce a non fare grossi errori e a tenere la posizione, neanche male nell’impostazione, quando Cavalli fa avanzare i centocampisti per alzare la squadra.
JOAO SERRAO 5 – Anche lui, confusionario e un po’ pasticcione, sembra poco concentrato.
FREITAS 5 – Confusionario, dopo il secondo gol tra i più nervosi, poi si infortuna leggermente ed esce.
NICOLUSSI CAVIGLIA 5 – Si vede che la mezzala non è il suo ruolo, però è pure vero che non si capisce bene quale sia. Molle e per niente ispirato.
MORRONE 5 – Non riesce a trovare spazio e linee per la giocata, un altro che si innervosisce parecchio e non è la prima volta.
CALIGARA 6 – Nel primo tempo si vede che è già di un’altra categoria, è l’unico che offre passaggi precisi e di prima. Dopo il secondo gol prima si innervosisce, venendo anche minacciato dall’arbitro, poi gli cadono (letteralmente) le braccia e sparisce, visibilmente demotivato.
CAMPOS 5.5 – Come attaccante, nullo, però perlomeno si impegna andando a prendere e litigare palloni in mezzo al campo, cosa che non fanno i centrocampisti.
PETRELLI 5.5 – Pressochè nullo, ma è anche vero che ha il compito della boa e non gli arriva un pallone che sia uno.
LOMBARDI 4.5 – Impreciso palla al piede, poca corsa, l’area non la vede se non col binocolo. Tra i più negativi.
SUBENTRATI
SBORDONE 6.5 – Confusionario, ma è l’unico che entra in area e crea pericoli, oltretutto quando quasi tutti si sono già arresi, quindi, da solo.
CAPELLINI SV – Entra e si nota solo per qualche tocco approssimativo.
FAVRE SV – Tiene la consegna, difende.
MARTINO SV – Entra a causa di un infortunio, tiene la posizione, in una partita già finita.
GALVAGNO SV – Anche lui entra e non si nota.
All. CAVALLI SV – Sicuramente si ritrova a gestire una situazione difficile. Però, oltre a non avere avuto risultati psicologici in queste settimane, ha messo in campo una squadra poco organizzata e funzionale, con giocatori fuori ruolo (cosa da evitare quando c’è da ricompattare) e facendo dei cambi molto ma molto discutibili. Personalmente, non avrei mai cambiato un terzino offensivo in una partita da recuperare e non avrei messo Capellini che, lo sappiamo persino in tribuna, non è un leone caratterialmente, tenendo fuori un giocatore più equilibrato come D’Agostino. Caligara vedi sopra, può essere d’aiuto tecnicamente, ma quando il problema è di testa, può solo aumentarlo perchè non ha mai giocato con questi compagni, quest’anno. Insomma, lo spogliatoio (spero) lo conosce meglio lui di noi, ma dall’esterno non mi pare abbia trovato soluzioni utili al problema.
Laserta
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