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Siddi: “La Primavera non deve temere nessuno. Grosso migliorato tantissimo, Pozzebon la sorpresa più grande. Vadalà? Partito male ma sta crescendo…”
Intervista al giornalista Edoardo Siddi che ci dà le sue impressioni sulle giovanili bianconere.

Una piacevole intervista ad Edoardo Siddi, giornalista di SpazioJ, che abbiamo incontrato per parlare di Juventus Primavera e giovanili bianconere in generale. Ecco cosa ci ha raccontato…
Primi mesi positivi per la Primavera. Ti ha stupito la sua rinascita dopo la scorsa stagione travagliata? Qual è il segreto di questa stagione?
Se devo essere sincero, non sono rimasto per niente stupito. Conoscevo il valore dei ragazzi a disposizione di Grosso e pensavo che già lo scorso anno avessero reso al di sotto delle loro possibilità. Con un anno in più di esperienza pensavo sarebbero stati devastanti e il dominio del girone è il risultato minimo. Si aggiunga, poi, l’indebolimento di Fiorentina e, soprattutto, Torino, che ha sicuramente aiutato. Non penso ci sia un segreto, credo siano semplicemente i risultati del lavoro svolto.
Bene in campionato e Coppa Italia ma non in Europa. Come mai? (terza eliminazione consecutiva ai gironi di Uefa Youth League)
Il discorso Youth League è complicato. Ci sarebbe già da fare una differenziazione importante tra le eliminazioni precedenti e quella di quest’anno. In questa edizione la Juve se l’è giocata e io penso avrebbe potuto fare qualcosina in più. Certo, è innegabile che all’estero i settori giovanili sono anni luce avanti, ma è un problema strutturale del nostro calcio, più che della Juventus. Naturalmente questo non deve essere un alibi. Quest’anno la Juve aveva la qualità per passare il girone e penso che i bianconeri abbiano compreso i propri errori.
Quali squadre deve temere la Juventus in campionato, sia nel proprio girone che negli altri, in caso di playoff e final eight?
Nel suo girone, oltre alla suddetta Fiorentina, io non darei mai per morto il Torino, guidato da un tecnico che sa davvero fare miracoli con i suoi ragazzi. C’è poi la sorpresa Entella, che si sta candidando come avversario temibile, ma onestamente penso che i bianconeri non abbiano rivali nel proprio girone. Per quanto riguarda eventuali final eight, i nomi sono sempre gli stessi: una Roma davvero forte su tutti. Si dovrà vedere anche quanto reggeranno sorprese come il Cagliari, ma se la Juve gioca da Juve penso non debba temere nessuno
Una bella sorpresa di quest’anno è senz’altro Fabio Grosso. In cosa pensi sia maggiormente migliorato e quali sono le sue caratteristiche come tecnico?
Grosso secondo me è cresciuto tantissimo, forse più di tutti i suoi ragazzi. Lo vedo più sicuro, prima di tutto. Migliora nella lettura delle partite e sta gestendo in maniera ottima un gruppo davvero ampio. È un allenatore che non ama stare al centro dell’attenzione, molto pragmatico e consapevole del suo ruolo di maestro di calcio per ragazzi che si giocano il futuro. E non è una cosa da poco.
A livello di singoli, chi ti ha maggiormente colpito quest’anno, e chi pensi possa essere una sorpesa nel 2016?
Grosso direbbe che di singoli non si parla, ma facciamo un’eccezione. Mi ha colpito in questa prima parte di stagione Romagna, sempre perfetto in qualsiasi posizione, mentre per uno come Clemenza penso non serva aggiungere niente. Se dobbiamo parlare di sorprese sicuramente Pol Lirola, che nei primi mesi non mi aveva convinto in pieno e ora è un giocatore eccezionale, secondo me pronto per il professionismo. Mi ha colpito molto anche Favilli, che già si era fatto apprezzare con il Livorno, ma sta crescendo in maniera incredibile. La sorpresa più grande, però, è stato Pozzebon. Lo conoscevo poco e ha movenze e istinto da vero bomber. Parlano anche i numeri per lui.
Guido Vadalà: giocatore molto discusso a livello mediatico. Come giudichi la sua stagione fin qui?
Questa è una domanda complicata. L’avvio di Vadalà è stato sicuramente deludente sotto ogni aspetto. Poi è arrivato l’infortunio a complicare le cose, ma col passare del tempo sta palesemente crescendo, capendo un po’ di più il calcio italiano. I prossimi sei mesi saranno molto importanti per lui. Terminato l’adattamento, arriva il momento di dimostrare qualcosa.
Hai seguito un po’ anche gli Under17. Come ti sembra la squadra e quali sono secondo te i suoi punti di forza?
Gli Under 17 sono primi con merito e, anzi, hanno buttato via alcuni punti in maniera discutibile. Sono una squadra sicuramente forte in tutti i reparti, che può dire la sua fino in fondo. Il punto di forza per eccellenza è sicuramente Moise Kean, giocatore di livello che se saprà convivere col suo talento ha davanti a sé un futuro davvero roseo, ma io citerei anche un centrocampo davvero ben assortito e di qualità, con un Sapone che meriterebbe qualche menzione in più.
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