Dopo la sosta per le nazionali torna in campo il campionato Primavera 1 con una gara ad altissimo tasso tecnico ed emotivo. Sabato va infatti in scena Milan-Juventus, una sfida tra rossoneri secondi in classifica e bianconeri in cerca di risalire la china dopo un inizio shock di stagione. Per conoscere meglio la Primavera di Mister Gattuso abbiamo intervistato Simone Basilico, giornalista di Spazio Milan e Sprint e Sport Lombardia, che ci ha presentato la squadra Under 19 rossonera.

Il Milan è secondo in classifica con 16 punti: aldilà dei risultati come ha iniziato la stagione la squadra rossonera?
«E’ stato un inizio a due volti. Dopo l’entusiasmo estivo per il ritorno in panchina di una bandiera come Gattuso e l’arrivo di quattro nuovi giocatori dall’estero, ci si è scontrati subito con la nuova realtà del campionato di Primavera 1. I 5 gol di Sassuolo, ma soprattutto i 3 incassati nel derby, avevano lasciato il segno. Poi Gattuso ha capito limiti e potenzialità di questa squadra, ha cambiato modulo ed ha svoltato. Anche in Tim Cup il cammino è stato perfetto».

A livello tattico come gioca questo Milan? Ho notato che nelle ultime gare è stato un po’ accantonato il centravanti classico per attaccanti più mobili…
«Dopo la sconfitta nella seconda giornata contro l’Inter, si è passati dal 4-3-3 al 3-4-3. Fin dalle prime uscite questo era sembrato l’abito migliore per la rosa a disposizione, corta nel reparto arretrato e sugli esterni (soprattutto a destra). Gattuso ha scelto 12-13 elementi e sta puntando sempre su questi giocatori, lasciando per gli altri componenti della rosa la vetrina della Coppa Italia. Per quanto riguarda la questione centravanti, dopo aver provato nelle prime uscite Larsen (volto nuovo dalla Danimarca), il posto è stato preso da Riccardo Forte e Ismet Sinani, due piacevoli sorprese in questo inizio di stagione».

Chi sono quest’anno i giocatori di maggior talento e prospettiva futura?
«Non è una rosa con talenti cristallini. E’ una formazione ricca di buone individualità che Gattuso sta facendo esaltare in un collettivo che si trova a suo agio con la difesa a tre. Chi si sta mettendo in mostra è Raoul Bellanova, terzino destro classe 2000 che già l’anno scorso da sotto-età aveva assaggiato il campionato Primavera. Molto positivo anche l’impatto con la categoria di Marco Brescianini (2000), centrocampista tutto muscoli, e Axel Campeol (2000), difensore mancino della difesa a tre. Davanti bisogna menzionare Riccardo Forte, attaccante classe 1999 che vede la porta come nel suo ultimo anno di Allievi Nazionali, e Tiago Dias, classe 1998, portoghese arrivato in estate dal Benfica che sta trascinando la squadra dal punto di vista tecnico».

Un commento su Gennaro Gattuso: che allenatore avete ritrovato a Milanello e se lo ritieni pronto in caso di sostituzione con Montella in prima squadra come si è parlato ultimamente.
«Gattuso in panchina è un autentico uragano: non sta mai fermo, urla e “morde” anche da bordocampo. Tutte cose che Montella non ha nel suo dna e che probabilmente servirebbero, in questo momento, alla Prima Squadra. La sensazione è che Gattuso difetti dal punto di vista tecnico, a livello di esperienza internazionale per guidare una Prima Squadra così prestigiosa come quella rossonera. Quando abbiamo provato a fargli proprio questa domanda ci rispose con un lapidario: “Mi viene da ridere quando si parla di me come allenatore inesperto”».

Cambio di proprietà: cosa è cambiato a livello giovanile con l’arrivo della proprietà cinese? Anche come uomini e filosofia di lavoro…
«Con il passaggio di proprietà è stata completamente rivoluzionata l’area dello scouting, l’addio di Mauro Bianchessi (ex resp. Scouting e Attività di base del Milan, ndr) ad aprile ha bloccato l’ultimo mercato estivo riservato alle giovanili. Come allenatori è stata completamente stravolta la Scuola Calcio, molti tecnici legati a Bianchessi sono stati cambiati con volti nuovi. La filosofia è rimasta la medesima: formare giocatori da Prima Squadra. Niente più “modello Milan”, però, ma programmi mirati e investimenti specifici anche sul mercato. Già da gennaio ci saranno un paio di innesti nelle varie rose».

Simone Basilico

Cosa pensi della Juventus Primavera in questa stagione? Che campionato pensi possa fare?
«E’ una squadra che ho visto ancora poco e sto seguendo soprattutto nel suo cammino in Youth League. L’avvio di stagione mi ha sorpreso molto, non mi aspettavo risultati così altalenanti dopo la semifinale dell’anno scorso. Certo, sono saliti un paio di 2000 che l’anno scorso non hanno fatto benissimo in campionato. Anche il cambio in panchina può aver avuto i suoi risvolti negativi almeno inizialmente».

Milan-Juve: che partita ti aspetti e qual è il tuo pronostico?
«Mi aspetto un Milan con le chiavi in mano della partita e con la Juve attenta più a non subire che a proporsi in avanti. Sono convinto che il tridente rossonero potrà fare la differenza».

Un commento generale su questo campionato Primavera 1: nuova formula, squadre favorite e talenti più promettenti.
«La formula mi convince ma propone un limite: l’utilizzo di fuoriquota senza limite d’età. Faccio un paradosso: il campionato prevede promozioni e retrocessioni in Primavera 2 e non mi stupirò quando, in primavera, vedremo “prestare” giocatori non utilizzati dalle Prime Squadre per salvare la categoria di quelle squadre in bilico per non retrocedere. La rosa da battere rimane quella dell’Atalanta, i fantastici ’99 sono arrivati al secondo anno di Primavera e quest’anno promettono di fare la differenza, anche se qualche talentino è già volato in Serie B. Occhio sempre anche all’Inter, Vecchi sa come si arriva fino in fondo e nelle ultime settimane l’impegno della Youth League ha tolto energie al campionato. Sui talenti più promettenti cito tre numeri 10. Niccolò Zaniolo (1999), ex Entella acquistato dall’Inter in estate, trequartista ma anche mezz’ala: un mancino che deve però imparare ad essere più continuo nell’arco dei 90’; Alessio Riccardi (2001), centrocampista della Roma. Devastante proprio nella sfida di Torino contro la Juventus; Dejan Kulusevski (2000), talento svedese-macedone dell’Atalanta che ha subìto l’impatto con la nuova categoria ma di cui sentiremo sicuramente parlare».

Grazie Simone per l’intervista! 🙂