La premessa è d’obbligo: l’Avellino è una squadra volenterosa e simpatica, nella quale il numero nove è un terzino e il giocatore più avanzato supera la metà campo due volte per tempo. Siccome le pagelle in generale devono essere strettamente relative alla partita alla quale si indirizzano, questo influisce e non poco. I giudizi di giornata sono influenzati da occasioni, stati di forma e pure dall’avversario. Direi che oggi il terzo è l’elemento predominante. Veniamo ora alle pagelle su Juventus-Avellino 5-0 (QUI la cronaca).

TITOLARI

DEL FAVERO SV – Non si può commentare la giornata di un portiere che non riceve nemmeno un tiro, perciò userò una frase fatta: spettatore non pagante.
MATTIELLO 6 – Difensivamente non ha nulla da fare, per questo si dedica a spingere con non eccelsi risultati, dovuti anche agli spazi chiusi. Fisicamente sembra ancora non al massimo, il piede funziona meglio, alla faccia di chi dice che è scarso. Però pare anche un pesce fuor d’acqua. Sarebbe ora la smettesse di giocare coi ragazzini.
MURATORE 7 – Capisce da subito che non servono due centrali e si spinge avanti volentieri, con prepotenza. Insomma, non vuole subire la stessa frase fatta per Del Favero. A centrocampo offre “stranamente” il meglio di se.
ANDERSSON 6 – Il ragazzo è un ottimo marcatore, ma alcune malizie da campionato italiano le deve ancora imparare. Di testa e di piede dev’essere più concreto e attento.
ROGERIO 6.5 – Anche lui trotterella, ma quando accelera è imprevedibile ed imprendibile. Insomma, Impre(ve)(n)dibile!
PEREIRA 5.5 – Palla al piede è delizioso e preciso, ma pure lui viaggia ai due all’ora. Nonostante ciò, riesce a stancarsi prima del 90°. Crescerà.
TOURE 5.5 – Verticalizzazioni poche, accelerazioni rare, tutto fatto a bassa velocità. Un buon soprannome potrebbe essere Panda. Lento ed estinguente. Nel finale fa da difensore centrale per poter far muovere Mandragora che ne ha bisogno. Lui ci si trova a proprio agio.
MANDRAGORA 6 – Oggi molto meglio, ma ancora troppo poco mobile e prevedibile. Fisicamente è una bestia, ma non si nota. Ancora al 30%.
CLEMENZA 8 – Partita troppo facile soprattutto per lui. Si esprime come sa, senza strafare.
KEAN 7 – Non ha segnato, ok. A volte ha insistito troppo nelle percussioni per la voglia di insaccarla, ok. Però è innegabile che abbia preso tante botte, abbia imparato ad essere meno egoista e a mettersi a disposizione, sia da pivot che da seconda punta. Bene così!
LERIS 6 – Fa movimento, ma come al solito poca concretezza, se non nel gol che realizza indisturbato: difficile l’esecuzione, ma senza pressione viene meglio. Grosso nel finale lo mette terzino, forse per dargli spazio di corsa, più probabilmente per insegnargli spirito di sacrificio. Il fatto che a fine partita boccheggiasse è un buon indizio.

SUBENTRATI – Premessa per le riserve: entrano tutte a partita praticamente finita con la voglia di mettersi in mostra, mentre gli altri compagni avevano già ridotto il ritmo.

MOSTI 5.5 – Entra facendo la falsa punta e inizialmente non lo fa male. Si divora un gol di destro, poi entra Zeqiri e la sua voglia di movimento finisce abbastanza in fretta.
MERIO 6 – Mulina le gambe sulla destra, crea ma a volte si dimostra impreciso.
ZEQIRI 5 – E’ una punta e nel poco tempo che gli viene concesso vuole segnare o, perlomeno, mettersi in mostra. Così si avventura in improbabili azioni palla al piede, passaggi estemporanei, tiri in porta con il compagno libero a fianco. Se la traversa fosse stata due centimetri più in alto ed avesse segnato, forse dopo avrebbe giocato con più cervello e meno istinto.

All. GROSSO 7 – Amministra al meglio una partita facile e dimostra di avere del genio tattico.

Laserta